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Lunga vita alle fibre secondarie: il circolo virtuoso del packaging

La sostenibilità è un tema di pressante attualità per l’industria cartaria, dove si fa spazio l’utilizzo delle fibre secondarie per una produzione sempre più circolare.

Secondo i dati presentati nel rapporto Il Riciclo in Italia 2022, realizzato dalla Fondazione Sviluppo Sostenibile, l’industria italiana del riciclo è un comparto che genera un valore aggiunto di 10,5 miliardi (aumentato del 31% dal 2010 al 2020) e che produce ingenti quantità di materiali riciclati, tra cui 5 milioni e 213 mila tonnellate di carta e cartone.

Tra le filiere del riciclo spicca proprio quella della carta: nel 2021, il 63% di carta e cartone prodotti in Italia proviene da fibre di recupero.

L’opportunità nel riciclo della carta

I dati sulla raccolta e utilizzo della carta da recupero (PfR, Paper for Recovery) sono incoraggianti, ma presentano margini di miglioramento, soprattutto se confrontati con gli altri Paesi europei.

La dimensione delle “bolle” nel grafico mette in evidenza il quantitativo di carta recuperata nei singoli paesi. L’Italia è il secondo riciclatore in UE, dopo la Germania, mentre altri Paesi sono più avanti in termini di raccolta.

L’analisi mette in evidenza un’interessante opportunità: la raccolta di carta per recupero consentirebbe già un maggiore riutilizzo di quello attualmente praticato. Le tendenze di recupero e utilizzo sono inoltre entrambe in crescita, anche grazie a investimenti nel settore che hanno stimolato il tasso di utilizzo.

Il record del settore imballaggi

A seconda del settore di riferimento, il tasso di recupero e l’utilizzo della carta riciclata presenta differenze marcate. In particolare, l'Italia registra un tasso di utilizzo della carta riciclata davvero invidiabile nel settore del packaging.

Il tasso di riciclo degli imballaggi di carta nel 2021 ha raggiunto l’85%, superando il target europeo fissato per il 2030. In sostanza, nel nostro paese si producono imballaggi quasi solo con carta di recupero.

Burgo Containerboard: il packaging circolare

Il riciclo rappresenta una straordinaria opportunità di sviluppo per l’industria della carta, colta da Burgo Group con l’investimento che ha portato alla riconversione dello stabilimento di Avezzano per la produzione della linea Burgo Containerboard.

La cartiera garantisce una produzione annua di 220 mila tonnellate di carta realizzata al 100% con fibre secondarie, ovvero carta proveniente dalla raccolta differenziata, dal recupero di imballaggi e da sfridi di lavorazione, che consentono un’importante diminuzione del consumo di risorse, della produzione di rifiuti e delle emissioni di CO2.

L'offerta comprende carte topliner, testliner e fluting, tutte disponibili con certificazione FSC® e PEFC.

Le carte Burgo Containerboard vengono impiegate per soluzioni di packaging in cartone ondulato adatte a molteplici esigenze, comprese quelle che richiedono alte prestazioni.

BCB Frost ad esempio è una carta avana per onda sviluppata appositamente per realizzare imballaggi durevoli che richiedono un’eccellente performance negli ambienti umidi.

BCB Dual invece è una carta avana particolarmente versatile che può essere utilizzata sia come copertina sia come onda, permettendo in questo modo di ridurre i tipi di carte a magazzino e i relativi costi.

Un vantaggio evidente delle soluzioni di imballaggio realizzata con il containerboard è quella per cui una volta esaurita la loro funzione, se destinate al riciclo, possono essere nuovamente utilizzate come materia prima. Le fibre rientrano dunque nel processo produttivo e diventano un nuovo imballaggio, nel pieno rispetto di un modello virtuoso di economia circolare.

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