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HSE: gestione della sicurezza e tutela ambientale

Creare un ambiente di lavoro sicuro e adottare una direzione sostenibile sono tra i principali obiettivi del Gruppo Burgo. Come si inseriscono le attività HSE in questo panorama? Risponde Valerio Forti, Direttore HSE.

Per avvalersi di una reale gestione della sicurezza sul lavoro e protezione ambientale, l’area HSE (Health, Safety and Environment) del Gruppo dispone di un team sempre aggiornato e disposto nei vari siti, che permette di mantenere un alto livello di preparazione tecnica e comunicazione interna. Le attività dell’HSE coinvolgono tutti i processi dell’azienda, dalla manutenzione ai trasporti, risultando quindi un sistema complesso che vede la partecipazione diretta del personale. Inoltre, le iniziative interne per la tutela dei lavoratori vengono necessariamente affiancate dalla continua implementazione di standard di certificazione per il sistema di gestione della sicurezza sul lavoro e ambientale, per andare verso un drastico abbassamento degli infortuni e promuovere un modello di economia circolare. In questa intervista Valerio Forti, direttore HSE di Burgo Group, risponde ad alcune domande sul ruolo del dipartimento in azienda.

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Quali attività svolge l’area HSE all’interno di Burgo Group?

L'area HSE  è una delle direzioni centrali di Burgo Group e ha lo scopo di presidiare tutti gli aspetti legati alla salute, sicurezza e ambiente nei luoghi di lavoro. È una direzione che è stata istituita con la forte volontà aziendale di associare tutte le attività in un'unica funzione, in modo da coordinare lo sforzo tra le varie società e i vari siti del gruppo.

La gestione dell'area HSE, e quindi di tutti gli aspetti legati alla sicurezza e ambiente, è fondamentale per l'azienda di oggi. E così fondamentali sono le persone che operano in quest'area, anche nei vari siti. In particolare, gli HSE manager dei singoli stabilimenti che devono avere delle skill particolari, che sono prima di tutto di tipo tecnico.

Ovviamente la conoscenza di una normativa specifica, molto complessa e sempre in continua evoluzione, è fondamentale. Ma la cosa più importante riguarda le soft skill che le persone che rivestono questo ruolo devono avere. Si tratta di promuovere un vero e proprio cambio culturale in azienda, legato a una cultura sempre più attenta al concetto di prevenzione a 360 gradi.

Devono essere persone capaci di comunicare con l'organizzazione a tutti i livelli, dal top management fino ai lavoratori, in modo da convincere e coinvolgere tutte le persone nelle iniziative che stiamo portando avanti.

Quindi, in sostanza, abbiamo gli aspetti tecnici specifici ovviamente della funzione, ma ancor più importanti sono gli aspetti di tipo relazionale e comunicativo che sono fondamentali per la buona riuscita dell'implementazione delle nostre politiche in materia di salute, sicurezza e ambiente.

Quali sono le facilities coinvolte nell’attività di HSE?

Il tema delle HSE riguarda tutte le attività di Burgo, sia le attività produttive e quindi tutti i siti produttivi dell’azienda, più le sedi amministrative.

Tutte le attività collegate anche a livello di magazzino coinvolgono non solo i dipendenti Burgo Group, ma anche tutte le imprese esterne che operano con noi nei siti, ad esempio quelle coinvolte in attività di manutenzione, fornitura di servizi e i trasportatori.

Di fatto l’HSE coinvolge tutta la parte produttiva: tutti gli asset, direi nessuna area è esclusa da questo tipo di processi, che sono processi trasversali e che devono essere presi in carico e gestiti in ogni attività che viene svolta a livello aziendale, con lo scopo globale di avere una tutela integrata di questi aspetti nei confronti delle persone che lavorano per Burgo, i dipendenti diretti, ma anche delle persone che sono coinvolte nella routine quotidiana, nelle attività di produzione e di consegna dei nostri prodotti.

Sempre legato al tema della sicurezza abbiamo lanciato nel corso del 2021 un programma chiamato Go Safety. Si tratta di un programma di audit comportamentali che vede la partecipazione diretta del personale dei singoli siti nell'osservazione di quelli che sono i comportamenti sicuri.

Lo scopo non è avere un'attività di vigilanza, ma piuttosto un'attività di continuo monitoraggio e feed-back erogato in modo da correggere quelli che sono i comportamenti non sicuri, in modo anche da promuovere una cultura della sicurezza che metta uno standard comune “in testa a tutte le persone”.

Quindi l'idea è far sì che tutti nell'organizzazione operino e pensino alla sicurezza nello stesso modo. Adesso abbiamo iniziato con piccoli gruppi di osservatori, ma l'idea è quella di arrivare a una cultura della sicurezza che sia sempre più interdipendente, in cui ognuno dei lavoratori o delle persone che opera all'interno del gruppo Burgo si prenda cura della propria sicurezza in primis, ma anche della sicurezza degli altri. Questo è sicuramente il modello di cultura interdipendente che può farci fare la differenza e portare un grande miglioramento non solo nelle performance di sicurezza, ma più in generale nelle performance aziendali.

Il settore HSE è in continua evoluzione, quali sono le attività che intravede nel breve, medio e lungo termine?

Le principali azioni e impegni del gruppo riguardano prima di tutto un forte orientamento alla riduzione del fenomeno infortunistico. Guardando i dati degli ultimi 10-15 anni possiamo registrare un miglioramento importante, con una riduzione nel numero di infortuni del 70%.

Sono dati confortanti, ma rispetto a quella che è la nostra ambizione non sono ancora sufficienti. La nostra idea è quella di avere un business a zero infortuni in cui l’infortunio non faccia parte della nostra realtà aziendale, ma diventi qualcosa che deve essere prevenuto in ogni modo. 

Anche dal punto di vista di sistema di gestione, noi puntiamo molto sull'ottenimento di standard internazionali che in un certo senso ci assicurano di gestire le cose nel modo migliore, implementando quelle che sono le migliori prassi di gestione e anche le migliori prassi operative.

Per questo abbiamo perseguito l'implementazione di standard di certificazione sia per il sistema di gestione ambientale, quindi parlo di ISO 14.001 e di EMAS, e abbiamo anche avviato in tempi più recenti la certificazione del nostro sistema di gestione di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro secondo lo standard internazionale ISO 45.001.

Poi, giusto per dare un'idea, se parliamo più in generale di sicurezza o anche di ambiente, abbiamo più di 200 obiettivi definiti tra i vari siti, che sono anche molto puntuali: azioni che vanno a mitigare eventuali aspetti ambientali o a migliorare la gestione in termini di riduzione, ad esempio di consumi idrici, che sono per noi un aspetto ambientale rilevante, il miglioramento della gestione rifiuti e la riduzione della produzione di determinati tipi di rifiuti.

La visione è quella di creare veramente un sistema organizzato con procedure, prassi e una struttura organizzativa che partecipa in toto al raggiungimento dei risultati e in particolare, appunto, alla creazione di quella che è una nuova cultura che ci consenta di gestire le cose in maniera più efficace ed efficiente, con un forte orientamento al miglioramento continuo.

Come affronta il Gruppo Burgo il tema dell’economia circolare?

L'economia circolare è un tema fondamentale per il gruppo Burgo, ma direi per tutte le aziende di oggi. L'economia circolare è sicuramente uno dei pilastri della transizione ecologica che stiamo vivendo e che sarà sempre più oggetto di attenzione nei prossimi anni.

Burgo Group è anche partner della Circular Economy Network, un network che riunisce alcuni enti e associazioni che hanno lo scopo di promuovere il tema legato all'economia circolare.

La partecipazione a questi eventi è importante anche per far percepire alla società e anche agli enti qual è l'importanza dell'economia circolare e quali sono gli strumenti necessari alla possibile messa in campo di un'economia che veramente sia circolare, cioè integrata, e che non vada a creare solamente un modello di produzione di un bene, di un consumo e di uno smaltimento di un rifiuto, ma un circolo virtuoso che si autoalimenta, un economia che va in effetti a rigenerarsi.

Il gruppo Burgo è molto attivo in questo settore, ad esempio anche con la valorizzazione di alcuni sottoprodotti che di fatto sono materiali che possono essere utilizzati in altri cicli produttivi.

Inoltre Burgo è molto attiva anche con i progetti di riconversione, come ad esempio quello della nostra Cartiera di Avezzano, che ha visto la riconversione dello stabilimento produttivo da un ciclo che partiva da fibra vergine, da cellulosa, a una materia tutta riciclata. Questa sicuramente è un po’ l'ossatura del nostro progetto di economia circolare.

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