Efficienza energetica, controllo delle emissioni e gestione delle risorse idriche
L’autoproduzione di energia è nel DNA di Burgo Group fin dalle sue origini, quando all’inizio del XX secolo, il fondatore Luigi Burgo realizzò una centrale idroelettrica e una cartiera per utilizzarne la produzione di energia.
Burgo Group dispone di un parco produttivo con una potenza installata che sfiora i 500 MW e nel 2019 ha prodotto con le sue centrali quasi l’1% della produzione di energia elettrica italiana.
L’energia è prodotta attraverso impianti di cogenerazione che rappresentano una tecnologia consolidata e annoverata tra le best practice di settore. La maggior parte degli impianti del Gruppo è classificata come “cogenerazione ad alto rendimento”, sinonimo di alta efficienza e basso impatto ambientale grazie a un uso efficiente del combustibile.
La cogenerazione rappresenta uno tra i sistemi più efficienti con minore impatto ambientale per soddisfare il consistente fabbisogno di energia elettrica e vapore dei vari stabilimenti produttivi.
Il combustibile utilizzato è essenzialmente il gas metano. Nello stabilimento di Virton in Belgio sono utilizzate anche le biomasse: per l’autoproduzione di energia si utilizza un mix di liquore nero e cortecce. Inoltre, il Gruppo dispone, in misura inferiore, di una quota di produzione di energia derivante da impianti idroelettrici.
Il contributo complessivo di energia rinnovabile sfiora il 30% dell’energia totale utilizzata dal Gruppo.
Nel 2018 è stato raggiunto l’obiettivo di inutilizzo di olio combustibile, grazie al progetto di metanizzazione degli impianti. Il progetto si è concretizzato mediante la conversione al gas naturale delle utenze alimentate a olio combustibile generando ingenti benefici di carattere tecnico e una sensibile riduzione dell’impatto ambientale.
L'impegno del Gruppo ha permesso di ridurre progressivamente l’utilizzo di combustibili fossili e le emissioni in atmosfera di CO2.
L’utilizzo del metano nella combustione per la produzione di energia elettrica consente di ottenere delle emissioni che non comprendono composti contenenti zolfo (SO2 e H2S), polveri e particolato, e una ridotta emissione di gas serra.
Efficienza energetica
Burgo Group, tramite il proprio Sistema di Gestione dell’Energia certificato UNI EN ISO 50001, è costantemente impegnata nel miglioramento delle prestazioni energetiche con risultati che sono testimoniati dal riconoscimento continuativo dei titoli di efficienza energetica a numerosi progetti che nel corso degli anni sono stati realizzati con l’obiettivo di ridurre l’intensità energetica dei propri stabilimenti.
I progetti realizzati in passato hanno prodotto un risparmio di oltre 7.000 tep tra il 2016 e il 2019, corrispondenti a oltre 16.000 t di CO2 evitate: si citano i miglioramenti nei sistemi di produzione dell’aria compressa e le modifiche alla macchina continua nello stabilimento di Tolmezzo.
Tra gli investimenti spicca il revamping e l’ottimizzazione del reparto di cottura della cellulosa presso lo stabilimento di Burgo Ardennes, con conseguenti, ricadute positive in termini di autoproduzione di energia elettrica da biomasse grazie a una riduzione dei consumi di vapore: è un ulteriore passo dell’unità produttiva nell’economia circolare, visto che l’85% del combustibile utilizzato è costituito da residui del proprio processo.
La strategia di efficientamento energetico prevede non solo un continuo miglioramento nell’utilizzo finale dell’energia, ma anche un incremento dell’efficienza degli impianti di cogenerazione del Gruppo, per produrre l’energia di cui il processo si serve con rendimenti e modalità sempre più rispettose delle risorse primarie.
Gestione delle risorse idriche e qualità degli scarichi
L’acqua è una risorsa fondamentale nella produzione della carta. È anche un patrimonio collettivo prezioso per tutti gli ecosistemi: per questo il Gruppo Burgo ha intrapreso politiche di riduzione del consumo grazie al riciclo idrico, e ha investito nell’ottimizzazione dei propri processi.
Il Sistema di Gestione del Gruppo monitora l’intero ciclo di gestione dell’acqua, minimizzando sprechi e il rischio di eventuali contaminazioni. Il ciclo termina con la gestione delle acque reflue, in modo tale che l’acqua più volte riciclata all’interno degli impianti venga avviata alla depurazione, effettuata con procedimenti di tipo chimico-fisico cui fanno seguito trattamenti biologici.
Il Gruppo ha seguito prevalentemente due direzioni con lo scopo di ottimizzare i processi:
- aumentare la quantità di acqua riutilizzata nella produzione, attraverso il riciclo;
- ridurre il fabbisogno idrico per il processo produttivo stesso.
In questo senso, sono state importanti le strategie gestionali impiegate che hanno permesso miglioramenti delle tecnologie e nell’efficienza impiantistica.
La maggior parte degli stabilimenti, compresi quelli in cui non è presente uno scarico diretto in acque superficiali (sono collegati ad impianti consortili), sono dotati di un impianto di trattamento delle acque reflue destinato al recupero in cartiera. La fase di depurazione consente di riutilizzare le acque nel processo di produzione della carta rispettando il grado di depurazione e qualità previsto dalla normativa vigente.
Il riutilizzo delle acque genera un minor impatto ambientale, in particolare:
- riduzione del prelievo di risorse idriche dalla falda;
- riduzione del prelievo di risorse idriche superficiali;
- costanza e affidabilità della risorsa grazie ad acque trattate prodotte in modo continuativo;
- riduzione degli sprechi di risorse naturali.